Studio+, Vivendi e Tim cambiano il mondo delle serie tv
Sentiamo spesso dire che gli smartphone, la banda larga, l'informazione diffusa hanno cambiato il nostro modo di vedere la vita e di approcciarci alla socialità: è un processo in atto, inarrestabile, che sta iniziando a interessare intere generazioni di nativi digitali. In questo contesto è poco più che scontato il graduale cambiamento delle piattaforme di intrattenimento: la vecchia tv diventerà sempre più un reperto archeologico, in favore del nuovo sistema che ha ormai messo in cantina anche l'on demand.
Vedere quello che si vuole quando si vuole è ormai storia vecchia: adesso la nuova sfida è vederlo fuori casa, sui dispositivi mobili e in alta definizione. E' qui che si inserisce l'esperimento Vivendi, Studio+, una app di serie tv in streaming con un formato nuovo: 10 episodi da 10 minuti, 100 minuti totali di esperienza, pillole di intrattenimento ma in modalità seriale.
In Italia l'esperimento è condotto in collaborazione con Tim: l'app è semplice da navigare (meno da trovare sugli store) e i contenuti sono di qualità, creati appositamente per Studio+, il consumo i dati è contenuto e la visione agevole anche senza copertura wi-fi.
Il catalogo è il punto forte dell'applicazione: i contenuti sono realizzati in esclusiva e appositamente per il mezzo, risultano quindi molto curati dal punto di vista tecnico e di contenuto. L'investimento è stato importante, 70 milioni di euro, per realizzare circa 200 video: l'obiettivo futuro è quell di fornire agli abbonati una nuova serie a settimana.
Nel catalogo c'è spazio per diversi generi, dall'horror alla commedia, e le serie sono disponibili in italiano, francese, inglese, portoghese, spagnolo e presto in tedesco e russo, i rimanenti paesi potranno seguirle con i sottotitoli nella loro lingua. Fra i prodotti di punta Kill Skills, Madame Hollywood, Brutal, T.A.N.K.
Studio+ appare come la classica app che serve a riempire tempi morti, in viaggio o in fila alle poste: ma la qualità dei contenuti la pone su un gradino più alto. Anche le serie tv, come già capitato agli show e ai film, attraversano una fase di cambiamento: qualunque sia il mezzo e il formato, l'importante continua ad essere però una buona storia.