Netflix racconta l’ascesa nel mondo del basket di quello che è considerato il giocatore più forte di tutti i tempi
Michael Jordan non riesce a vendere la sua casa: sono 6 anni che l’enorme magione di Chicago è in vendita e il prezzo è ormai dimezzato. Da 30 milioni di dollari la richiesta è scesa a 15, per 5200 metri di spazi e aree verdi: se qualcuno fosse interessato è il momento giusto per fare un’offerta…!
Netflix produrrà un documentario sulla vita e la carriera del leggendario cestista Michael Jordan, che sarà realizzato in collaborazione con ESPN Films e vedrà la luce nel 2019: lo stesso Jordan sarà coinvolto in prima persona.
La serie-documentario si focalizzerà in particolare sull’ultimo campionato dei Chicago Bulls, a cavallo degli anni 1997-98 e sarà costituita da oltre 500 ore di filmati mai visti prima sul più grande giocatore di basket di tutti i tempi. I filmati verranno commentati non solo dallo stesso Jordan, ma anche da grandi nomi dello sport e dello spettacolo maericano.
The last dance, questo il titolo della docu-serie diretta da Jason Hehir, accompagnerà lo spettatore lungo l’ascesa di Michael Jordan nel mondo del basket ed inutile dire che chi è appassionato di questo sport ne amerà ogni momento.La serie è attesa per il 2019, anche se non si conoscono ancora bene i dettagli.
Michael Jordan, storia di un mito
Michael Jordan è stato eletto, per acclamazione, “il più grande giocatore di pallacanestro di tutti i tempi”: la sua vita e la sua carriera hanno dell’incredibile.
Jordan è stato sei volte Campione NBA, realizzando coi Chicago Bulls 2 Three-peat, termine con il quale si indica la vittoria delle NBA Finals per 3 edizioni di fila, impresa riuscita finora solo a lui e a Scottie Pippen, che era in squadra con lui. Dopo la vittoria del terzo titolo, abbandonò temporaneamente la pallacanestro per intraprendere una carriera nel baseball, con risultati non memorabili, allora tornò ai Bulls nel corso della stagione 94/95 e si ritirò una seconda volta dopo aver vinto il suo sesto titolo nel 1998. Nel 2001 riprese l’attività agonistica, questa volta nei Washington Wizards, rimandendovi per due stagioni prima del ritiro definitivo.