Ciao Darwin, concorrenti in ospedale a causa dei rulli rotanti
Ciao Darwin continua ad appassionare gli spettatori più sadici oramai da anni: grazie al talento di Paolo Bonolis nel commentare le fasi, le prove e la gara in generale ma anche al meccanismo oramai ben oleato, chi vuole trascorrere il venerdì sera davanti alla tv ridendo dei concorrenti malcapitati, ha di che divertirsi.
Eppure durante una puntata che non è ancora stata trasmessa, dove a fronteggiarsi sono stati i “Tifosi della Juve” contro “Tutti gli altri” alcuni concorrenti sono finiti in ospedale riportando danni seri dopo aver preso parte alla prova del Genodrome: come molti di voi sapranno, consiste in una gara a ostacoli il cui pezzo forte è superare dei rulli rotanti e uscirne indenni.
In effetti questa parte della prova è anche la più ostica e pericolosa tanto che parecchi spettatori ci godono a guardare i concorrenti cadere rovinosamente in acqua dopo pochi secondi.
Ciao Darwin, concorrenti in ospedale: la decisione degli autori
Nella puntata incriminata un paio di concorrenti sono stati costretti a recarsi in ospedale – uno si sarebbe fratturato tibia e perone, l’altro avrebbe sbattuto la schiena – così, secondo le anticipazioni di TvBlog gli autori starebbero pensando di sospendere questa prova al fine di salvaguardare tutti coloro che partecipano al programma cult di Canale 5.
Tutte le altre prove del Genodrome resterebbero in essere e andrebbero in onda, ma i rulli rotanti – introdotti nella edizione numero 6 di Ciao Darwin – sarebbero destinati ad andare in pensione.
Ricordiamo che anche la prova degli scogli mobili è sparita dopo le primissime puntate… Arriveranno nuovi giochi a sostituire gli altri oppure no? Intanto i fan della trasmissione sembrano parecchio infastiditi dalla decisione di sospendere la prova dei rulli:
Foto@Kikapress/UfficioStampa Mediaset“Se e quando elimineranno i Rulli dal Genodrome x il fandom D #CiaoDarwin sarà lutto nazionale”,
“Ho appena scoperto che dal genodrome di #ciaodarwin leveranno i rulli per infortuni della gente. E niente sono nerah”