Diablo a The Voice of Italy: “Presentarmi con ‘Baby’ è stata la mia prova di forza”

Quarto classificato nell’edizione 2019 di The Voice of Italy, dal 21 giugno Diablo è in radio il singolo d’esordio Baby, brano con cui ha conquistato i coach alle Blind del talent guadagnandosi l’ingresso nel Team Morgan. E proprio Castoldi, pur di aggiudicarsi il giovane talento, in quell’audizione optò per il blocco del collega Guè Pequeno, impedendogli così di averlo in squadra.

Quello che poi è successo è diventato virale, con Dominique (vero nome di Diablo) che ingenuamente sceglie il rapper non accorgendosi del “veto”.

“Non avrei mai pensato che tutti i quattro coach si girassero – ci ha raccontato il cuneese – In quel momento, l’emozione di provare un pezzo così importante per me davanti a persone che contano e che stimo è stata un’esperienza tanto forte che, nel momento in cui si sono girati, sono rimasto mentalmente un po’ bloccato. E non avevo minimamente visto che Guè Pequeno era stato bloccato; per questo, poi, la scena è diventata anche comica. Ma alla fine, la scelta di Morgan come coach si è rivelata decisiva”

E sull’esperienza umana a TVOI, Diablo ci ha confessato:

“Il programma è stata un’avventura per me prima ancora che per chi mi ha visto. Ogni live è stato un tassello per arrivare alla finale e sicuramente abbiamo sperimentato parecchie cose che mi sono servite anche capire realmente alcune mie abilità che prima o non consideravo o neppure sapevo di avere. Per questo devo ringraziare il mio vocal coach e Morgan.”

Eppure, per scegliere di affrontare un’audizione presentando un proprio inedito serve già una bella dose di coraggio o di sicurezza nel pezzo.

“Il singolo Baby è stato una prova di forza – afferma l’artista – Era la prima volta che cantavo quel pezzo al vivo e l’atmosfera che si è creata era nuova per me, ma si è trasformata subito in un piccolo successo che secondo me è stata determinante sotto certi punti di vista. Sicuramente Baby è un pezzo che ha molta rilevanza per me, infatti è la sta amia scelta per provare a presentare nel talent una sfaccettature della mia persona”

E Diablo ha le idee chiare anche quando si parla di haters:

Amo le critiche e gli haters, perché vuol dire che realmente c’è gente che si interessa a quello che fai. Se hai un minino di talento è quasi normale che la gente ti dica ‘sei bravissimo’ e ti ami, ma quando arrivano persone che ti odiano per quello che fai significa che hanno messo impegno per scrivere certe cose. E significa che comunque ti hanno ascoltato e l’importante, alla fine, è arrivare.”

Facendo qualche passo indietro, Diablo ci racconta come si è avvicinato alla musica:

“La chitarra è stata il primo strumento che ho imparato a suonare, mentre il pianoforte è stato un passaggio nella musica… Mia madre mi aveva iscritto a lezione di piano ma i tasti non mi piacevano più di tanto. Poi, durante le scuole medie, mi hanno proposto la chitarra come corso musicale e mi sono appassionato. Sono state sicuramente delle basi che oggi mi stanno servendo.”

E uscendo dall’ambito prettamente musicale, ci sono il ballo – che della musica è un quasi un completamento – e lo sport:

“Il ballo sta prima del calcio, sicuramente, perché è legato alla musica e tutto ciò che è musica per me è in primo piano. Già da piccolo ballavo moderna e classica per poi passare al genere urban, dalla break dance all’hip hop. Ho smesso, purtroppo, perché insieme giocavo anche a calcio e non riuscivo più a fare mille cose insieme. Alla fine, ho abbandonato anche lo sport ed è rimasta la musica.”

Intervista di Paola Farina