Da mercoledì 14 novembre torna su Rai 2 L’Ispettore Coliandro, con quattro nuovi episodi da 100 minuti ciascuno. Nella clip, Giampaolo Morelli recita con Iva Zanicchi.
Torna su Rai 2 L’Ispettore Coliandro. Carlo Lucarelli: “Coliandro non ha fans, ha degli ultras”
A partire dal 14 novembre, torna su Rai 2 – in prima serata – L’Ispettore Coliandro, giunto alla settima stagione.
Diretta dai Manetti Bros. e ideata da Carlo Lucarelli, L’Ispettore Coliandro – I Nuovi Episodi è una coproduzione Rai Fiction – Velafilm in associazione con Garbo Produzioni. Oltre ai protagonisti fissi della serie (Paolo Sassanelli, Giuseppe Soleri, Veronika Logan), ospiti speciali delle puntate di questa settima stagione saranno, tra gli altri, Serena Rossi, Francesco Pannofino, Claudia Gerini, Iva Zanicchi, Gue Pequeno, Paolo Calabresi e Gian Marco Tognazzi.
“Siamo alla settima serie. La prima puntata è stata girata nel 2003, 15 anni fa. – precisano nel pressbook i Manetti Bros. – Da allora sono state girate 26 puntate che equivalgono a 26 film, dato che le puntate sono di 100 minuti. Dovremmo esserci stancati. Stancati di raccontare sempre lo stesso personaggio. Ma Coliandro ha qualcosa di magico. Proprio nell’idea del personaggio ideato da Carlo Lucarelli, c’è qualcosa di immortale che non stanca mai. Siamo felicissimi di come è venuta questa nuova settima serie. Ci sono grandi storie e grandi attori ma soprattutto perché è sempre lo stesso e unico Ispettore Coliandro!”.
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Lucarelli è dello stesso avviso. Anzi, si spinge a dire che Coliandro “ha degli ultras”, e non dei semplici fan.
“Un paio di anni fa – racconta nel pressbook Carlo Lucarelli – quando Giampaolo Morelli lanciò l’idea di vedere insieme, in streaming, l’ultima puntata di Coliandro assieme ai fan, e la Cineteca di Bologna raccolse gentilmente l’invito mettendo a disposizione una delle sue sale più prestigiose, in pochi minuti, su internet, andarono esauriti i duecento posti disponibili. Benissimo. Poi però cominciarono ad arrivare messaggi inquietanti di gente che si dava appuntamento a Bologna anche senza prenotazione. Concentramento davanti alla Cineteca, scrivevano, e sfondiamo! Panico tra gli organizzatori, e cos’è, un concerto? Una partita? Un derby? Non successe niente, anche perché prima, nel pomeriggio, ci fu un incontro in Sala Borsa con circa seicento persone e la promessa che avremmo proiettato una puntata in piazza Maggiore, nell’ambito del Cinema Ritrovato, dove in effetti si concentrarono cinquemila persone che appena videro Vito, storico interprete del personaggio di Giacomino, gli gridarono sei mai stato a Tibilisi?, che è la sua battuta tipica, esplodendo poi alla vista di Morelli. In quell’occasione, scherzando naturalmente, ho provato a scandire chi non salta Montalbano è, e giuro, un sacco di gente si è messa a saltare. Da lì ho capito che Coliandro non ha dei fans. Montalbano ha dei fans, Schiavone ha dei fans, li ha anche don Matteo, ed è giusto perché sono tutti grandi personaggi, ricchi di fascino, di emozioni e di contraddizioni, come solo i grandi personaggi sanno essere. Coliandro invece no, non ha dei fans. Coliandro ha degli ultras. Lo vediamo dal luccichio che hanno negli occhi quando ci fermano per chiederci se ci sarà una nuova serie e noi diciamo sì, arriviamo, con un Coliandro sempre più Coliandro, con una Bologna sempre più inedita e misteriosa, con storie sempre più agganciate alla realtà, che anche se sembrano incredibili e fantastiche parlano sempre di mafie, di violenza politica, di problemi sociali, di corruzione, poteri deviati e razzismo. Sicuri che il nostro strano ispettore riuscirà a divertire e insieme anche a far pensare allostrano mondo in cui si muove, che è poi anche il nostro. Sicuri che come sempre saranno in tanti a guardarci, e in moltissimi intanto a commentare, praticamente in diretta, azione per azione e battuta per battuta. Perché Coliandro non ha dei fans. Coliandro ha degli ultras”.