Peter Mattaliano sta per realizzare il suo sogno: girare un film ispirato alla letterina a Babbo Natale scritte un secolo fa che ha trovato nella sua casa di New York

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Ritrova un letterina indirizzata a Babbo Natale scritta da due fratellini più di 100 anni fa e decide di farne un film. Si sta concretizzando, dopo anni di ricerche e lavoro, il progetto di Peter Mattaliano, l’uomo che nel camino di casa ha ritrovato le preziose missive. Da quando quei vecchi fogli di carta sono pervenuti nelle sue mani -ormai 18 anni fa –  si è messo in testa di dover fare qualcosa per realizzare a modo proprio i desideri di quei due bambini, poveri ma tanto generosi.

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La letterina a Babbo Natale scritta più di 100 anni fa diventa un film

Agli inizi del secolo scorso, la casa in cui era andato a vivere Peter Mattaliano, a New York, era abitata da Patrick e Esther McGann, una famiglia di immigrati irlandesi. I due figli, Mary e Alfred, nel 1905 e nel 1907 scrissero la loro letterina a Babbo Natale non solo per chiedere doni per se stessi ma pensando anche alle persone meno fortunate.

Quando ho finito di leggere la lettera di Mary, ho capito che volevo fare qualcosa per questa bambina piena di sentimento e generosa. Quel “qualcosa” è diventato un copione, Il presente dal passato, una storia sul potere del dono e come il legame umano possa estendersi nei secoli” scrive l’uomo sul sito del suo progetto.

Una storia delicata, toccante, che Peter ha pensato di far diventare un film destinato al nuovo mercato dei video in streaming sfruttando piattaforme come Netflix o Amazon Prime.

La trama? È lo stesso autore a svelarla: “Ruota attorno a un giovane ricercatore solitario, il suo vicino fotografo pieno di vita, un anziano residente con un dono inquietante per mantenere vivo il passato, un vecchio imperscrutabile che sovrintende a un misterioso negozio pieno di tesori, un gatto Tuxedo di nome Felicia e due bambini vivaci che appaiono dal nulla”.

Cosa c’era scritto nelle letterine

I bimbi di questa storia erano figli di immigrati irlandesi cattolici, di origini umili, ma ciò nonostante molto generosi anche con chi era meno fortunato di loro. Nella parte finale della missiva, infatti, si legge: “Ti prego non dimenticarti dei poveri”, un augurio da parte della piccola Mary che ha iniziato con “Caro Babbo Natale, sono molto contenta che stai arrivando stasera. Mio fratello vorrebbe che tu gli portassi una macchina, ma so che non puoi permetterla quindi portagli quello che credi sia meglio”.

Alfred, dal canto suo, chiese un tamburo e altri semplici doni. Il signor Mattaliano – anche lui originario di una famiglia di immigrati – è andato in fondo alla storia. Con l’aiuto degli archivi e di alcuni ricercatori del New York Times, ha scoperto che i bimbi avevano perso il papà nel 1904. Non solo: è venuto a sapere che Mary ha lavorato come stenografa e Alfred in una copisteria e che sono morti negli anni ’80 nel Queens senza figli.

L’uomo è uno sceneggiatore e ha tutta l’intenzione di far conoscere al mondo la storia della famiglia McGann e della letterina a Babbo Natale; sta infatti cercando finanziatori per promuovere il progetto e al NYT ha dichiarato: “Sarà un messaggio che servirà a infondere generosità e speranza negli altri, una sorta di testamento di umili immigrati di New York”.