A Pozzuoli, il mare si sta ritraendo e tra terremoti e bradisismo nei Campi Flegrei, sale la preoccupazione per la “nuova spiaggia”. Il lungo mare di Pozzuoli infatti sembra aver cambiato faccia e non è per forza un buon segno.
Negli ultimi mesi infatti il mare è sceso di livello tanto da far arenare le barche nella darsena del centro di Pozzuoli e l’intensificarsi dei terremoti fa allarmare soprattutto i cittadini di questa zona. Ma dal punto di vista geofisico, gli esperti spiegano che oltre alla naturale bassa marea periodica, non è il mare che si sta ritraendo quanto piuttosto il sottosuolo ad alzarsi. Il che indica una sorgente di pressione, causata dalle rocce che in profondità producono i terremoti.
A spiegarlo è stato Giuseppe De Natale, ricercatore dell’Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia: il nome di questo fenomeno è “bradisismo“: il suolo si alza in modo visibile proprio nella zona della Darsena, conosciuta come “‘o Valione”.
Gli studi dell’Osservatorio
In molti non sanno che il supervulcano più pericoloso del pianeta non si trova in terre remote come le Hawaii, l’Islanda e la Nuova Zelanda: è invece proprio in Italia ed esattamente ai Campi Flegrei, a un passo dalla città di Napoli.
L’Osservatorio vesuviano dell’Ingv ha analizzato il rumore sismico che si è verificato sulla superficie terrestre ed ha dato modo di capire altri dettagli sulla struttura e sui processi vulcanici che si presentano nella caldera del vulcano.
Gli esperti hanno ideato una nuova tecnica di imaging che ha l’obiettivo di sottolineare la relazione tra le differenze di rumore sismico e i movimenti dei fluidi ad alta pressione nelle profondità della caldera. Di seguito tutti gli aggiornamenti.
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Cosa sta succedendo ai Campi Flegrei
Andiamo con ordine. Quest’anno sono state decine le scosse registrate dall’osservatorio del Vesuvio e il massimo epicentro è avvenuto alla Solfatara. Uno sciame sismico che ha allarmato sia i residenti che gli esperti della zona. Le scosse dell’ultimo periodo sono molto piccole ma in grado di mettere comunque in allerta, data l’area geografica molto particolare.
A Pozzuoli, in questi giorni, numerosi eventi sismici legati al bradisismo stanno interessando l’area. Il bradisismo è il periodico abbassamento o innalzamento del livello del suolo.
Il 3 novembre, alle 21.17, una scossa di 0,8 magnitudo ha interessato il porto di Pozzuoli, ad una profondità di 2.9 km per un evento preceduto da un boato avvertito da tutti gli abitanti della zona bassa dei Campi Flegrei. Alla prima scossa sono proseguiti altri eventi di minore entità, parte del medesimo sciame sismico.
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Campi Flegrei: il supervulcano più pericoloso del pianeta
Il supervulcano dei Campi Flegrei è considerato il vulcano più pericoloso del pianeta e l’unico supervulcano d’Europa. Si trova a due passi dal centro di Napoli: la sua formazione risale a circa 39mila anni fa e comprende un’area piuttosto vasta. I supervulcani, infatti, si differenziano dai vulcani ‘semplici’ per via delle loro enormi dimensioni, che possono raggiungere le diverse decine di chilometri.
Inutile dunque dire che i Campi Flegrei costituiscono un’area ad alto rischio, per questo motivo sottoposta a costante sorveglianza dall’Osservatorio Vesuviano.
Sciame sismico ai Campi Flegrei: cosa sta succedendo
Dato che quello dei Campi Flegrei è il supervulcano più pericoloso del pianeta, la sua attività viene tenuta costantemente sotto controllo dall’Osservatorio Vesuviano. In questo periodo, leggendo i bollettini, il supervulcano si è dato molto da fare.
Tuttavia, stando al bollettino dell’Osservatorio Vesuviano, non si registrano particolari variazioni dello stato di salute dei Campi Flegrei né si evidenziano elementi tali da suggerire evoluzioni significative, almeno nel breve termine.
Perché Campi Flegrei è il supervulcano più pericoloso al mondo?
Il problema maggiore della zona dei Campi Flegrei è l’altissima densità abitativa locale. Si tratta infatti dell’area vulcanica più popolata del mondo. Solo Napoli e il suo hinterland superano i tre milioni di abitanti e quasi un terzo dell’intera popolazione partenopea si trova a ridosso dell’area flegrea.
Anche una piccola eruzione potrebbe causare un’evacuazione di massa non indifferente, con le conseguenze logistiche che ne deriverebbero. La zona rossa flegrea, in caso di eruzione, potrebbe essere invasa dai flussi piroclastici, che rappresentano una fenomenologia vulcanica particolarmente distruttiva.
Inoltre, il supervulcano dei Campi Flegrei dal mese di dicembre 2012 è stato posto dalla Commissione Grandi Rischi al livello giallo di allerta vulcanica, in quanto presenta una condizione di irrequietezza di difficile interpretazione.
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