Negli ultimi decenni, la cinematografia ha subito una rivoluzione che ha profondamente influenzato il panorama del videomaking. Originariamente confinata nelle sale cinematografiche, l’arte e la tecnica della cinematografia hanno trovato nuove vie di espressione grazie all’introduzione di tecnologie innovative e alla democratizzazione degli strumenti di produzione. Un’impronta indelebile del mondo del cinema si è fatta sentire sulla creazione di contenuti video, assumendo un ruolo determinante nella ridefinizione degli standard estetici e narrativi del videomaking contemporaneo.
LEGGI ANCHE: ‘Halo’, Joseph Morgan è James Ackerson: «È un manipolatore, ma amo la sua complessità»
Giuseppe De Toma, esperto a capo dell’omonima casa di produzione video, spiega che dall’uso sapiente della luce all’arte della composizione visuale, il linguaggio cinematografico modella e arricchisce anche la produzione di video online, influenzando la narrativa visiva e alzando così l’asticella della qualità.
La cinematografia impatta sul videomaking
La cinematografia sta esercitando, infatti, un impatto catalizzatore sulle tecniche di videomaking, fungendo da fonte di ispirazione e guida. Questa influenza crea nel panorama odierno un connubio tra l’arte tradizionale del cinema e l’innovazione digitale, plasmando un nuovo standard di eccellenza nel videomaking contemporaneo”.
In un’era in cui la regia è alla portata di tutti grazie agli smartphone e alle fotocamere digitali, la realizzazione e postproduzione di un video rimangono comunque una sfida complessa, alimentata dalle influenze cinematografiche per raggiungere un livello qualitativo a prova di social.
«L’uso sapiente della luce per creare atmosfere suggestive, la composizione visuale, l’attenzione al dettaglio nella messa a fuoco, l’impiego creativo del montaggio e l’adozione di inquadrature dinamiche sono tecniche che migliorano la riuscita dei nostri video e che ogni giorno ci influenzano nella nostra creazione. – continua De Toma – Queste sono solo alcune delle strategie che ci consentono di trasformare un semplice video in un’esperienza cinematografica coinvolgente e memorabile, incidendo anche nella progettazione e pubblicazione di video amatoriali, come i Reels di Instagram o i video di TikTok che scrolliamo costantemente sui nostri social media».
Filtri, luci, montaggio e deepfake: così il cinema entra nel videomaking
Tra le principali tecniche e suggestioni cinematografiche utilizzate nel videomaking, ad oggi spiccano l’utilizzo dei filtri, la scelta delle luci, il processo di montaggio e la creazione e utilizzo di deepfake.
«Se consideriamo i filtri di bellezza, a lungo impiegati nell’industria cinematografica, oggi hanno trovato spazio anche nelle produzioni pubblicitarie del videomaking, diventando sempre più accessibili soprattutto attraverso le app dei social media più diffusi. Nell’evoluzione del videomaking, anche la luce è passata dall’essere un aspetto trascurato a diventare una componente chiave. Creiamo illuminazioni professionali ispirandoci ai set di Hollywood (grazie anche all’inserimento di oggetti come ring light per la creazione dei contenuti social) e agli schemi di illuminazione cinematografica, sia utilizzando la luce naturale all’esterno che creando illuminazioni sofisticate negli interni», spiega De Toma.
«Questa strategia – continua – migliora qualitativamente la creazione di un video. Anche il deepfake, noto per il suo utilizzo ironico nei video sui social, ha radici profonde nel mondo cinematografico. La tecnica, simile al facial motion capture impiegato in film come Avatar, consente la manipolazione dei tratti somatici del viso degli attori per ottenere risultati sorprendenti grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale».
«Infine, il montaggio video, derivato direttamente dalla cinematografia, ha raggiunto nuove vette nel videomaking moderno. Dall’aggiunta di musica agli effetti sonori, dai virtual effects ai cambi di inquadratura, ci permette di creare produzioni di alta qualità. Anche sui social, strumenti avanzati consentono un montaggio sempre più professionale, con opzioni di editing e la possibilità di aggiungere colonne sonore», conclude l’esperto Giuseppe De Toma.