Una volta il rapper era quello che citava i grandi marchi nelle sue canzoni: dalle marche sportive, come Adidas e Puma, fino ai brand di lusso, diventati veri e propri status symbol per una generazione di artisti che dell’ostentazione della ricchezza ha fatto un modo di vivere.
Oggi il rapper di successo è quello che si crea la propria etichetta di moda: senza scomodare i padri della cultura hip hop o gangsta, anche in Italia è diventato ormai un fenomeno di massa. Se vuoi vestirti da rapper, non serve andare al mercatino a comprare pantaloni a cavallo basso: basta acquistare (anche a caro prezzo) i vestiti firmati dal tuo artista preferito.
Il primo è stato Gue Pequeno, nel 2013, con il suo brand di abbigliamento street, ZEN, fatto di capi di alta qualità e lavorati interamente a mano in Italia. A stretto giro è stato seguito da Marracash, con il suo KG, ma anche Fabri Fibra e Mondo Marcio.
Un discorso a parte per Fedez, che non è un rapper, non è un trapper ma un fenomeno di massa, capace di riempire gli stadi ed avere milioni di follower sui social: forte del connubio con la sua fidanzata Chiara Ferragni, blogger di moda e influencer, non ha una sua linea di abiti ma al momento è il principale testimonial di Supreme, un marchio americano che ha conosciuto una incredibile diffusione anche in Italia (a suon, dobbiamo dirlo, anche di imitazioni).
