Ogni anno le principali agenzie di marketing e comunicazione interrogano i loro speciali “fondi del caffè” per sapere quali saranno le nuove tendenze dell’anno successivo: una di queste, la J. Walter Thompson, ha addirittura affiancato alla sua agenzia un centro studi per analizzare proprio queste, le tendenze del futuro.
Alla fine del 2017 l’Innovation group pubblicava The future 100, le 100 nuove tendenze che sarebbero esplose nel 2018 (riprese da Forbes): arrivati a metà anno, possiamo verificare cosa ha funzionato e cosa deve ancora esplodere.
Per quanto riguarda la cultura, il primo punto è lo “sguardo femminile”, una maggiore attenzione alle donne che lavorano nel cinema, nella moda, nella fortografia: il #metoo vi dice qualcosa?
Si era anche parlato di avanzata sempre più massiccia di Netflix, Amazon e competitor (fin qui ci siamo) e dell’arrembaggio dello storytelling interattivo. In realtà l’esperimento in Italia è stato vincente per i giovanissimi, con l’arrivo della serie tv norvegese Skam che si sviluppa parallelamente sui social, sul web e in tv.E’ cambiato, sta cambiando e cambierà il mondo della bellezza, con la morte delle grandi multinazionali (che per restare aggiornate e soppravvivere comprano i piccoli brand) e con la scomparsa dei vip testimonial: oggi le influencer hanno le loro linee beauty, make up e skin care. Negli USA le sorelle Kardashian lo fanno da anni, in Italia quest’anno ha esordito Clio make up con la sua linea di rossetti.
Per quanto riguarda il futuro, nei 6 mesi che restano a questo 2018 dovremmo assistere ad importanti cambiamenti nel settore salute, con l’arrivo della Realtà Virtuale come terapia e con novità come le lenti a contatto che misurano i livelli di glucosio nel sangue e l’intelligenza artificiale che interviene per rimodellare l’assistenza sanitaria.
Una tendenza esplosa negli ultimi mesi e che probabilmente continuerà a crescere è l’utilizzo del CBD, il principio attivo della marijuana legale (priva invece del THC, psicoattivo): impiegato come antidolorifico e antifiammatorio, ma anche nel settore beauty, ha permesso l’apertura di migliaia di punti vendita in tutta Italia, regalando il brivido (finto) di un coffee shop di Amsterdam. All’estero la chiamano Ganjanomics.
Il 2018 doveva essere l’anno delle criptovalute, della skate culture, dell’audio esperenziale: c’è ancora qualche mese per scoprire se qualcosa deve ancora esplodere!