Vero nome, Claudia Nahum, nata a Singapore 35 anni fa: tutti la conosciamo come Baby K. (e pensavamo avesse almeno 10 anni in meno). Un’infanzia in giro per il mondo, fra su est asiatico, Londra e Roma, ma già da giovanissima era un’allieva modello della Harrow School of Young Musicians, con la quale ha girato l’Europa facendo concerti.
Il ritorno in Italia a 17 anni e da lì i primi passi nel mondo del rap e dell’hip hop, territorio ancora in buona parte ostile per il gentil sesso: ma Claudia-Baby K è una femmina alpha, come recita il titolo del suo primo singolo di successo. Tante collaborazioni importanti, da Gue Pequeno a Marracash, passando per Tiziano Ferro e Max Pezzali: nel 2013 la “piccola” Claudia già apriva i concerti di Nicki Minaj, ma la vera consacrazione arriva nel 2015 con Roma-Bangkok e Giusy Ferreri.
Oggi Baby K entra nelle nostre case quotidianamente con lo spot Vodafone ed è da poco disco d’oro con la sua “Da 0 a 100”, vero tormentone estivo 2018. Il raggaeton porta bene e Baby K è la prima cantante italiana ad aver raggiunto il milione di iscrizioni al suo canale Youtube (oltre ad aver raggiunto le 35 mln di views del video di “Da 0 a 100” in poche settimane).
Un successo mondiale, che l’ha portata a scalare le classifiche anche in Svizzera, in Nigeria, in Brasile e in Egitto.
Cosa c’è dietro il grande successo di Baby K? Studio, tenacia, capacità di intercettareil trend del momento e, inutile sottolinearlo, tanto talento e tanta grinta.
