“Chiariamo un punto: tutto le storie sono fake. Nel senso che tutte le storie sono “inventate”. Perché noi pensiamo così: mettiamo insieme fatti con rappresentazioni, realtà accadute con i significati soggettivi di quelle realtà. Se ti chiedo cosa hai fatto ieri a pranzo, la tua memoria ricostruisce gli eventi e tu nel raccontarmi “inventi” il tuo ieri: dici alcune cose, ne ometti altre, te ne dimentichi altre ancora… Siamo animali narrativi che vivono nei racconti culturali perché la vera questione è il significato di vita che viene portato da un racconto, non tanto la veridicità dei fatti. E questo oggi lo vediamo tutti i giorni: non sono più i fatti a spostare le opinioni, ma le narrazioni mirate che raccontano i fatti in un certo modo piuttosto che in un altro. D’altronde un fatto, preso nudo e crudo, non significa nulla. Cade una mela… e allora? Se non c’è Newton che ci costruisce sopra la teoria della gravità la mela caduta non significa nulla. E anche questa è una bella storia. In ogni caso se vuoi distinguere una “storia fake” da una “storia vera” devi concentrarti sulle conseguenze che una storia porta con sé. Più le conseguenze sono di lungo periodo più quella storia forse era veritiera”
Dietro le quinte del primo tour di Ghali Giovedì 27 dicembre alle ore 21.10 andrà finalmente in onda su Real […]