“Più di venti anni fa – eravamo a metà degli anni Novanta – ho iniziato a occuparmi di scienze della narrazione. Era un mondo di teorie e pratiche assolutamente sconosciuto in Italia. E con impegno ne ho fatto una professione. Dico impegno perché all’inizio è stata dura, nessuno aveva fiducia in quello che stavo facendo, nessuno credeva che occuparsi di narrazione di marca e prodotto aveva senso. “Ma cosa fai?”; “Perché perdi il tuo tempo in queste cose?”; “Sono stupidaggini e mode del momento”, quante volte ho sentito frasi simili. Ma avevo avuto un’intuizione, e in qualche modo sapevo che il racconto di vita sarebbe diventato una piattaforma di espressione individuale e sociale. E così è stato. L’avvento dei social media infatti ha messo in discussione molte cose, sopratutto ha evidenziato come “la narrazione di sé” stava diventando un paradigma di comunicazione complessivo. Raccontare e raccontarsi diventata una nuova forma di comunicazione personale e aziendale. Da lì in poi ho iniziato a insegnare nel 2006 Storytelling e narrazione d’impresa all’Università di Pavia, primo Ateneo ad avere questo corso, (oggi abbiamo anche un Master di 1 livello in Scienze della Narrazione che si chiama MUST – Martketing Utilieties & Storytelling Techniques) poi ho creato un Osservatorio sullo Storytelling presso la stessa Università e nel 2010 un mio gruppo di consulenza “Storyfactory” che aiuta le organizzazioni a raccontarsi meglio, nel marketing, nella comunicazione, nelle risorse umane e nel design degli spazi. Quindi il mio lavoro consiste nell’aiutare aziende, istituzioni e persone a capire quali narrazioni fare di sé, verso quali pubblici e con quali strumenti, piattaforme o device. Un’attività meravigliosa: ogni giorno fai scoperte sul tuo destino o quello degli altri”
Dietro le quinte del primo tour di Ghali Giovedì 27 dicembre alle ore 21.10 andrà finalmente in onda su Real […]