In questi giorni è diventato virale sul web un meme che sottolinea come nessun nato nel 19… inizierà quindi più la scuola: date e numeri che creano un bel po’ di ansia a chi invece è stato giovane o giovanissimo negli ’90.
Su questa nostalgia di una giovinezza che sentiamo ancora vicina ma che si sta allontanando a grandi passi è nato il blog I Trentenni, un progetto web creato nel 2013 da Silvia Rossi (1982, autrice tv e web, speaker e giornalista),
Stefania Rubino (1983, sales manager per una società di digital marketing) e Ilaria Sirena (1982, architetto).
Blog e canale Youtube hanno avuto un grande successo ed oggi le ragazze lanciano la loro ultima fatica, un romanzo dal titolo “Hai detto trenta?“, che in una storia di fantasia riassume paure, nevrosi, nostalgie e rimpianti di una generazione che è cresciuta senza social, con un web primordiale e tanta buona musica.
Questa la storia:
Lea, Andrea e Viola a scuola erano inseparabili. Poi è arrivata la vita adulta, che oggi per un trentenne può essere molto complicata, tra il lavoro che non c’è e i progetti che slittano sempre in attesa di un momento migliore (mentre tutti ti ricordano che il momento migliore, in realtà, è passato da un pezzo).
Ora quel legame che tra i banchi sembrava indissolubile ha fatto posto ad altre cose: Viola sogna un figlio dal suo compagno, Lea ha un marito e un lavoro part-time, Andrea sta per andare a convivere… Ma è proprio mentre impacchetta le sue cose che ritrova un tesoro: la vecchia Smemo, piena di dediche fluo, pagine sbruciacchiate con l’accendino, glitter e adesivi.
E poi una lista: quella delle cose da fare prima dei trent’anni.
È così che il trio si riunisce e parte per una vacanza folle e nostalgica, a cui si aggiunge anche Martino, in fuga da una
relazione che non sa se desidera più. Quattro amici, un’auto, una Kodak usa e getta e una sola regola: vietato usare i social. Un tuffo negli anni Novanta tra le note di Cremonini e le vecchie foto sbiadite, il ricordo degli amori passati e un presente da prendere al volo. Perché la vita che sognavano, in fondo, è ancora tutta da cominciare!