Makai a Home Festival: “Vi racconto cos’è per me la Comfort Zone”
Si intitola The Comfort Zone l’album d’esordio di Makai, uscito per INRI/Metatron l’11 maggio. Makai ce lo ha raccontato nel backstage di Home Festival 2018 (Treviso), dove ha avuto l’occasione di esibirsi sul palco Jack Daniel’s.
Il cantautore ci ha spiegato la genesi del progetto discografico e cosa rappresenta per lui la “comfort zone”, un’area da rifuggire più che ricercare, con tutte le difficoltà del caso, più umane che artistiche, a dire il vero.
Jack Daniel’s a Home Festival: un palco dedicato, treni speciali e acqua gratis
Fitte trame di suoni, parole e stati d’animo, un sapiente e ricercato equilibrio tra elettronica di stampo nordico e cantautorato intimista dal sapore più morbido e mediterraneo: così possiamo riassumere The Comfort Zone, che segue il primo EP Hands e un tour che ha portato Makai in tutta Italia, fino ad approdare al Sziget Festival, un’esperienza che l’artista non potrà di certo dimenticare.
Makai è il moniker dietro cui si nasconde Dario Tatoli, producer, sound designer e polistrumentista pugliese, già nei Flowers or Razorwire (keats collective USA/Bizarre love triangles ITA). Makai è un processo in divenire iniziato nel 2010 e in costante evoluzione. Un vortice di dicotomie irrisolte e irrisolvibili, alla ricerca di una perfezione che è un sogno dentro le palette dei suoni e nella stretta griglia della forma canzone. Un labor limae continuo volto a vestire le canzoni di abiti nuovi, fatto di tagli e revisioni, riscritture e sovraincisioni, che si concretizza nel 2016 nell’EP Hands. Alla pubblicazione è seguito un tour che lo ha portato su numerosi palchi italiani fino a quello dello Sziget Festival di Budapest.
