Nell’era del grande flusso delle informazioni che ci colpisce (e rischia di trascinarci via), il bene più importante, quello che le aziende sono disposte a pagare oro, è l’attenzione delle persone: quando qualcosa riesce a catturarla, ha buone probabilità di non lasciarla più.
Le meccaniche dietro i grandi successi della cultura pop sono il tema del libro di Derek Thompson “Hit makers”, ROI edizioni: quello che l’autore -che è stato inserito da Forbes nella lista degli under 30 più influenti al mondo- dimostra è un assunto molto semplice, i nuovi fenomeni poggiano le gambe sul terreno fertile della “vecchia” comunicazione.
Parliamo quindi di una massiccia “trasmissione di contenuti” alla vecchia maniera, cioè di uno o più influencer o grandi organizzazioni che hanno già un pubblico di milioni di persone, o una “trasmissione occulta” ad un pubblico altrettanto vasto di cui gli esperti di marketing non sono al corrente.
L’esempio dell’esplosione della app di incontri Tinder ne è la dimostrazione: la responsabile marketing Whitney Wolfe dovette trovare un sistema per convincere migliaia di ragazzi ad iscriversi all’app nello stesso momento e la soluzione che trovò fu rivolgersi alle confraternite universitarie maschili e femminili.
Convinse prima le donne, poi gli uomini e infine, di ritorno dal suo viaggio alla Southern Methodist University di Dallas, Tinder aveva 15mila utenti e si apprestava a diventare il fenomeno di costume che conosciamo oggi.
Secondo Thopmpson è l’effetto bowling: si tratta di “prendere al lazo” migliaia di utenti connessi fra di loro, che è l’unico modo perchè ci sia effettiva diffusione di un contenuto. Proprio come i birilli del bowling, che quando vengono colpiti cadono tutti insieme uno dopo l’altro.
Già tradotto in 12 lingue, “Hitmakers” è ora disponibile anche in Italia con il titolo “Creare successi. La scienza della popolarità nell’era delle distrazioni”.