La sabbia della Sardegna va protetta dai ladri, fioccano multe salate per chi raccoglie granelli preziosi per l’ecosistema
Da Stintino a Budelli, passando per Teulada e La Maddalena, la sabbia della Sardegna costituisce un patrimonio naturale fortemente a rischio per l’ecosistema dell’isola.
Sabbia della Sardegna ‘va a ruba’, fioccano multe ai turisti
Sempre più ladri di sabbia preziosa e protetta vengono scovati sui traghetti o agli aeroporti pronti a riportare a casa – o peggio a vendere – chilogrammi di sabbia e conchiglie come souvenir in ricordo della vacanza al mare.
Soltanto sabato scorso sono stati fermati e multati 41 turisti per aver rubato in totale 1 quintale di sabbia da La Pelosa, spiaggia sarda tutelata da norme ben precise per non danneggiare l’ecosistema marino.
Sono fioccate multe pesanti che oscillavano tra i 500 e i 3000 euro e la sabbia recuperata è stata poi riportata a riva dopo che la polizia doganale dell’aeroporto di Olbia ha scoperto il maltolto ai viaggiatori tra i loro effetti personali.
Portare a casa la sabbia delle spiagge sarde è reato
Altra sabbia proveniente dalle spiagge più belle e più delicate della Sardegna è stata rinvenuta in vendita su popolari siti di e-commerce: il fenomeno ha iniziato a dilagare qualche anno fa così le forze dell’ordine – di concerto con il legislatore – hanno realizzato un protocollo di difesa delle coste sarde.
Dal 2017 i funzionari hanno reso illegale per le persone portare a casa la sabbia e le multe in vigore e la possibilità del carcere sembrano essere un buon deterrente al traffico di sabbia anche se qualche furbetto sfugge sempre ai controlli capillari.
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